Negli ultimi anni sentiamo parlare di investimenti sempre più ingenti in materia di sicurezza informatica, che comprende nuovi sistemi di criptaggio, software, accessi blindati e algoritmi sofisticati. Ma considerando che il costo del “dato digitale” ha superato ad oggi quello del petrolio, qual è il prezzo per coloro che decidono di non prendere provvedimenti a tutela del patrimonio informatico generato?
Si consideri che a livello globale il costo annuo per ogni azienda delle violazioni della sicurezza informatica è di 13 milioni di dollari (in Italia 8 milioni), +19% rispetto allo scorso anno.
Lo studio, condotto da Accenture Security, è stato esteso a 11 Paesi per un totale di quasi 3.000 responsabili security e IT coinvolti. E’ emerso inoltre che il numero medio annuo di security breach è aumentato del 20% in pochi mesi, e gli attacchi più frequenti sono rappresentati dal phishing e dal ransomware.
Per quanto riguarda l’Italia, solo 1 azienda su 3 implementa soluzioni più o meno strutturate in materia di cybersecurity. Eppure, l’utilizzo di sistemi di automazione, intelligenza artificiale e machine learning, sarebbe in grado di far risparmiare in media ogni anno alla singola azienda un valore di 1,91 milioni di dollari (2,79 milioni di dollari è il costo medio per azienda nel mondo).